Continental vinaccia (tecnica mista, dicembre 2014)

Ripiombata in Italia, stavo di nuovo facendo la cernita bibliofila, carburante per il mio andamento accademico. Davanti a me, sotto la pioggia scrosciante, si delineava una coppia di giovani studenti. Mi colpì il giaccone di lei, una barca grigia rispetto alle gambe sottili e fragili sottolineate dalle calze color vinaccia. Mi sorpresi a pensare che una scena del genere, calze di quel tipo, ragazzi come quelli, fossero so continental, come direbbero d'oltremanica. La mia immaginazione tessé anche un prosieguo disegnato di quella coppia caracollante, goffa e fresca al tempo stesso. Lei completamente nelle mani di lui, come annegata in quel giaccone, una scolaretta sorpresa ad essere innamorata, ad abbandonarsi incondizionatamente. Mi chiesi quanto di quello spaccato di continental studentesca mi potesse rappresentare o mi avesse rappresentata nel passato, ma trovavo solo lacune, mancanze, silenzi.
La mano decise di ripercorrere quell'interrogativo. La memoria aggiunse più pioggia di quella che c'era, la forma e i colori degli zaini è sicuramente cambiata tra la mia immagine istantanea e la mia immagine istantanea. Ma le calze color vinaccia, quelle no, non si possono dimenticare facilmente.


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