Arrotino

s.m. (f. -a) Chi per mestiere arrota lame, coltelli, forbici, e sim.



Le volte in cui sono in Italia, ogni tanto vengo svegliata dall'altoparlante dell'arrotino che reclama a gran voce signore e signorine per dare nuova vita ai coltelli della cucina nella quale è implicito che quest'ultime siano le regine e le prigioniere. Tutto questo non accade negli anni Cinquanta, ma nella periferia dell'opulento e 'modernizzato' nord-est (o centro, dipende dalla prospettiva di chi fa le previsioni del tempo) nel 2014. Eppure, se le leggi basilari dell'economia sono ancora valide e sussistenti, a tal offerta deve corrispondere tale domanda, quindi la domanda susseguente è di tal sorta: quanto ancora è forte l'immaginario che poi si concretizza della donna come angelo del focolare? Come custode della cucina, tale da giustificare gli strilli 'Donne, donne, è arrivato l'arrotino!'?


Al tempo stesso, ci si chiede quanto l'era tecnologica abbia soffocato con successo la filosofia del conservare, del riparare, dell'artigianale. 
E' strano quanto l'arrotino evochi in me due opposte reazioni: da una parte lo sfinimento dato dagli stereotipi di genere, duri a morire, dall'altra la maliziosa sensazione che gli altri possano pavoneggiarsi nei loro cellulari intelligentissimi, ma è quando il coltello non taglia più che casca l'asino.


Commenti

Post più popolari