Matteo Bordone

Ero una fresca, più o meno, neolaureata e, in quanto appassionata del programma Tv Talk (aka la critica settimanale del minestrone semi-vomitevole della televisione italiana), stavo guardando una puntata di tal programma e mi rimase impresso nella testa l'intervento di un certo critico cinematografico, tal Matteo Bordone, sul cinema erotico e porno. Non che la cosa mi interessasse, anzi... Il modo in cui questo giovane giornalista radiotelevisivo affrontava un tema così poco interessante per una mente femminile con tendenze da sindrome di asperger e con una forte simpatia per gli asessuali e le correnti, se così mi si passa il termine, neo-caste italiane era, però, degno di nota. Un sarcasmo sotterraneo e nichilista sprigionato da sornione (e compassionevole) sguardo nei confronti della fauna umana, tanto da sottoporsi alla burla pubblica della renna di GDay e dai vari sberleffi dell'altrettanto sagace Geppi Cucciari, nonché una buona dose di cultura grunge-pop-indie presa a prestito (forse inconsapevolmente, forse no) dagli hipsters/dandies anglosassoni spruzzata di bourgeois d'oltralpe, un'indifferenza radical-chic nei confronti del politically correct, l'ipnosi culturale data dall'affastellarsi argutamente caotico di nozioni cinematografiche, un eccesso fantasmagorico di fabula (vedesi il video di apertura di questo post)... Se si aggiunge il mio punto debole per gli occhiali di simil-bachelite (che mi hanno messo in seri guai da dramma psicopatologico della vita quotidiana, la mia) si potrà spiegare la mia affascinazione per questo poliedrico volto della piccola, restante fetta dell'intellighenzia mediatica italiana. Un colpo di fulmine perplesso e al contempo convinto, pur nelle contrastanti prese di posizione ideologico-culturali desunte dalla lettura del suo premiato blog.
Uno strano, camaleontico incrocio di diverse anime intellettuali bohémien, unico, almeno per ora, in Italia. Da assumere con cautela leggendo il foglietto illustrativo.


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