Laurie Penny

Scoperta leggendo Internazionale. Ha attirato subito le mie simpatie perché dava una descrizione dell'Inghilterra spietatamente oggettiva ed auto-critica, essendo lei britannica. Un connubio, l'essere britannici ed autocritici, che difficilmente ho avuto modo di sperimentare dall'inizio del mio dottorato. Leggerla è sempre una catarsi di genere, quei momenti nei quali ti dici: "Mi ha tolto le parole di bocca...!". Finalmente qualche mente illuminata femminile che non soffre di alcun senso di inferiorità nei confronti del 'sesso forte' o che si abbandona ai soliti cliches qualunquisti del 'Ormai è così che va il mondo, noi donne ci dobbiamo adeguare.' Laurie riassume il concetto in poche, caustiche frasi:

La parola "femminismo" è diventata impronunciabile nella buona società. Se la usi significa che potresti volere qualcosa che non si può ottenere rimanendo educatamente in attesa che qualche uomo al potere renda il mondo un po' più equo. Indica insoddisfazione, perfino rabbia e la rabbia non si addice alle ragazze educate.

Col cavolo ed i contro-cavoli che ci dobbiamo adeguare! E Laurie è lì a dircelo in ogni sua riga. Considerata anche la sua giovane età (classe '86, una coetanea per eccesso della sottoscritta, di qualche anno più giovane), tutto questo è straordinario! Ho incontrato nella mia vita ben poche pari livello (inteso per fascia d'età) che hanno una tale coerenza nel sostenere i diritti dell donne. Sarà pazzesco per alcuni, ma in diverse occasioni ho letto negli occhi titubanza, rossore ed imbarazzo nel sentire opinioni 'non educate', per semplificare. Laurie è quindi musica per le mie orecchie, pane per i miei denti, cibo per l'anima ed il cervello! Le sue parole sono ancora più preziose se si considera il suo passato da anoressica con annessa ospedalizzazione. Ovvero: non è la solita lezioncina saccente, quanto l'opinione di qualcuno che è altamente consapevole del sistema contro il quale ci si deve scontrare. E il deve non è messo qui apposta.


 

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