Gli occhiali da "nerd"

Mio padre li indossava durante la sua infanzia/adolescenza, senza alcuno scopo velleitario. Semplicemente, esisteva soltanto quel modello di occhiali ed amen. Chi studiava e non aveva una vita sociale era chiamato con il termine 'secchione', senza per questo entrare a far parte di un fenomeno sociale-culturale con tanto di serie tv di successo come The Big Bang Theory (che, nonostante il tono sarcastico-polemico di questo articolo, adoro, come si può notare dall'etichetta Bazinga). Pane al pane e vino al vino. Come si dice da queste parti italiche "Parla come mangi".
E invece no. In un'era di dipendenza-genuflessione-complessodiinferiorità nei confronti del mondo anglosassone, in un periodo storico in cui Halloween è oramai una festività che non conosce più confini tra protestantesimo e cattolicesimo, tra radici celtiche ed impero romano, con tanto di pullulanti eventi sociali del divertimentificio giovanile (aka l'insopportabile imperativo di divertirsi a comando, anzi a feste comandate), anche i secchioni reclamano un loro spazio anglofono. Da secchioni si tramutano in nerd, le loro abitudini, prima eterogenee ed estemporanee, assumono una veste da movimento sociale, si canonizzano, per così dire, in nerdate o nerdaggini (la seconda con un tasso di rischio di collegamento con altre parole di uso colloquiale e 'basso', nel senso di basso ventre, decisamente inferiore e quindi maggiormente apprezzabile). Coloro i quali siano convinti o vogliano essere cinti da definizioni ed etichette pseudo-antropologiche arrivano anche a parlare di un loro orgoglio nerd e di inevitabili e conseguenti parafernalia del genere (...):
Tale ellissi verbale per arrivare a ciò: gli occhiali neri, di forma squadrata e sfidanti ogni legge fisiognomica e di proporzioni facciali, per quanto emblema (vedesi sopra) del tanto millantato movimento nerd, catturano sempre e comunque il mio campo visivo. 
Sarà perché mi ricordano uno sbuffo geometrico di inchiostro sulla faccia di chi mi sta di fronte, sarà perché vivere in una famiglia allargata e ristretta dove sono l'unica a possedere undici decimi di vista possa indubbiamente scoordinare la mia percezione estetica, però la loro aura intellettuale senza tempo (in quanto, iconograficamente parlando, restano ben saldi agli anni Cinquanta/Sessanta, ai telefoni fabbricati come i suddetti occhiali con la bachelite) abbacina (olè!) gli sguardi. Un gioco pericoloso, non sapendo chi possa celarsi o, meglio, che tipo di psiche contorta e mediamente psicopatologica possa nascondersi dietro a queste simpatiche lenti, calamite dello spolverio/egocentrismo intellettuale al punto da attirare personaggi che nulla hanno di intellettuale. Ebbene sì, la perversione ha dato alla luce occhiali da nerd senza lenti, giusto per potersi appropriare di quell'aria da 'Misinotadipiùsemenestoindisparteosenonvengoproprio' che dà un tocco di superiorità in più. In barba ai bulli della scuola che li hanno più volte fatti perdere nel risucchio dello sciacquone del bagno.

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