Alberi con occhi, occhi alberati

Se è vero che, per uscire dalle difficoltà in cui mi getta la fede percettiva, io posso rivolgermi solo alla mia esperienza del mondo, a quella complicità con il mondo che ogni mattina ricomincia per me non appena apro gli occhi, a quel flusso di vita percettiva fra il mondo e me che non cessa di pulsare dal mattino alla sera, e che fa sì che i miei pensieri più segreti mutino l'aspetto dei volti e dei paesaggi così come, reciprocamente, i volti e i paesaggi mi recano talora l'ausilio e talora la minaccia di un modo d'essere uomo che essi infondono alla mia vita -, è altrettanto certo che la relazione di un pensiero al suo oggetto, del cogitum e del cogitatum, non contiene né il tutto né l'essenziale del nostro commercio con il mondo, e che noi dobbiamo ricollocarla in una relazione più sorda con il mondo, in una iniziazione al mondo, sulla quale essa riposa e che è sempre già fatta quando interviene il ritorno riflessivo.
Maurice Merleau-Ponty, Il visibile e l'invisibile


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